Repubblica di Genova


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Storia



“Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne,
superba per uomini e per mura, signora del mare”
Francesco Petrarca (Poeta)


(1099) Le Crociate e i vantaggi per Genova

In Oriente, un arabo di nome Maometto, nel 610 d.C., istituì una nuova religione chiamata Islamica dalla parola araba ISLÀM che significa "sottomissione, obbedienza", indicando il comportamento da tenere davanti a Dio e ai suoi precetti. Gli Islamiti (Mussulmani) credevano e credono nell'esistenza di un solo Dio chiamato Allah, mentre Maometto è ritenuto il suo massimo Profeta. Gesù è rispettato da loro non come figlio di Dio (come pensiamo noi cristiani), ma perché considerato soltanto un Profeta. Essi, volendo diffondere la loro religione, non avevano piacere che sui loro territori ce ne fosse una diversa: il Cristianesimo a Betlemme,

Gerusalemme ecc; perciò avevano occupato quei territori.
Nel 1000 il monaco Pietro l'Eremita invitò i Cristiani europei ad andare a combattere contro gli Islamiti per riprendere il luogo dove Gesù era morto in croce: ebbero così inizio le Crociate.
La prima Crociata (1096-1099) venne organizzata in Francia su invito del Papa. Il comandante di questa fu il duca francese Goffredo di Buglione. Vi parteciparono nobili, volontari, e soldati mercenari. Giunti a Gerusalemme, posero l'assedio alla città ma, dopo 2 anni, non erano ancora riusciti a conquistarla. Questa notizia arrivò anche a Genova e due fratelli, Guglielmo e Primo degli Embriaci, essendo proprietari di due navi decisero di partecipare all'impresa.
(1099) Arrivati a Giaffa (Tel Aviv) sbarcarono tutto, anche i buoi che avevano in stiva.
Dai loro marinai fecero demolire le navi e ordinarono di costruire con una parte di quel legname alcuni carri sui quali fu caricato, insieme ad altre cose, il legname messo da parte.
Aggiogati i buoi si avviarono(3) verso Gerusalemme. Giunti a Gerusalemme, Guglielmo fece costruire, con il legname che aveva fatto caricare sui carri, due torri montate su robustissime ruote ed alte più delle mura della città.

Ne fece fasciare il davanti e i fianchi con le pelli dei buoi, ancora sanguinolente, affinché le frecce e le palle di pece infuocate non le potessero incendiare. L'ultimo piano aveva il frontale ribaltabile in avanti così da potersi appoggiare sopra il muro della città diventando un ponte levatoio. Su di esso passarono i Crociati, occuparono le mura e conquistarono la città di Gerusalemme. Goffredo di Buglione, come ricompensa del preziosissimo aiuto ricevuto, offrì a Guglielmo il titolo di Principe, ma egli lo rifiutò perché soltanto lui avrebbe avuto quell'onore, mentre desiderava che fosse onorata Genova. In cambio chiese, e lo ottenne, il "Sacro Catino" che si riteneva fosse servito a Gesù durante l'ultima Cena. Esso attualmente si trova nella cattedrale genovese nel Tesoro di S. Lorenzo

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